SCHEDE 2013
sabato 21 settembre 2013
primo intervento artistico del progetto "Meano - Borgo dei creativi"
L'Associazione Culturale Quartiere 3 ha indetto, per l'azione del primo anno, un bando su invito volto alla realizzazione di un progetto tra quelli presentati da 6 artisti selezionati in base alla valutazione di un vasto corollario di esperienze, professionalità e stili.
L'opera selezionata per il primo intervento artistico è "Vertebre" dell'artista Brunivo Buttarelli.
"Frammenti vitali di un immaginario animale, giunti a noi in affioramento da un lontano passato,
si propongono in un processo di NASCITA-VITA-MORTE-RINASCITA.
Metafora di Meano, borgo dimenticato che ritorna a nuova vita."
SCHIZZI DI PROGETTO
L’Uomo delle Ossa
Si narra in molte tribù e in molte leggende rurali, dal Nuovo Messico all’Ungheria, che vi sono uomini, donne soprattutto, raccoglitori di ossa. Attraverso il canto profondo dell’anima e la saggezza che nasce dalla terra, dai temporali, dalle stagioni e dai cicli dei raccolti, spargono il soffio vitale sugli scheletri ricomposti dove germina carne, dove saettano tendini, rispuntano pelle e peli, finché queste creature, di nuovo vive, corrono libere e gioiose verso l’orizzonte.
Tali storie, la cui origine si perde nello spazio e nel tempo e di cui si nutre il nostro immaginario collettivo, ci ricordano che le ossa sono il germe della rinascita, non sterile polvere, consunzione o simbolo di morte.
Vertebre, l’opera di Brunivo Buttarelli, un postmoderno Uomo delle Ossa, emana proprio questa ruralità universale e ancestrale. I tre immensi frammenti d’ossa, realizzati in ferro ossidato e marmo sono posati a Meano, borgo di campagna salvato dall’abbandono. L’opera dello scultore non è un recupero nostalgico di un passato perduto, ma vuole mettere in luce uno degli aspetti più felici del nostro presente e futuro, ovvero l’aver necessariamente conservato un cuore, il nocciolo antico, la memoria archetipica. Questi megaliti contemporanei sono l’essenza attorno a cui tutto si costruirà e rinascerà, grazie al canto creativo degli artisti che popoleranno il luogo.
I dettagli anatomici realizzati con rigore si ingigantiscono e divengono un’architettura paleontologica. Il senso di sacralità che li pervade e si proietta attorno alla loro ombra esprime la poetica di Buttarelli: il soprannaturale è insito nel creato, si diffonde dalle cose e dagli esseri, anziché essere calato
su di essi dal dogma umano. L’artista vuole recuperare il sentimento dello stupore, della piccolezza delle nostre culture e persone di fronte ai misteri della Natura. L’approccio conoscitivo corretto è quello dell’osservazione attonita di ciò che ci sovrasta, dell’empatia, del rispetto per la Madre Terra che ci nutre e ci dà la vita. Per questo motivo l’Arte assume il ruolo che le spetta come disciplina umana, sorpassando la scienza e le sue curiosità morbose, i suoi affanni e vani tentativi di vivisezionare ogni cosa.
L’Arte, l’emozione, il sentire dell’anima sono le vere forme di Conoscenza. Mentre la scienza tende a divenire arido, vacuo e rigido assioma, alimentandosi di se stessa e perdendo di vista prospettive e orizzonti, l’Arte emancipa le menti e gli spiriti, attinge alla fonte della creatività e della poesia, librandosi nel tempo e nelle civiltà. Buttarelli indica a Meano la via per un Sapere in cui sia l’istinto a orientare la ragione. E la libertà. Una libertà sensibile e attenta che nasce dal sentirsi parte del Tutto.
Si narrerà, in molte tribù e in molte leggende rurali, dal Nuovo Messico all’Ungheria, di un trittico di vertebre, affiorate dalla terra della pianura. Si narrerà di un Uomo delle Ossa capace di studiare l’anatomia della terra e la geologia dei viventi. Lui porterà un soffio vitale alla materia inerte e cristallizzerà in un’eternità fossile la materia vivente, assemblerà lamiere ossidate e viscere di montagne rendendo le Ossa monumento. Il ciclo della vita – morte – vita continua a compiersi, inesorabile, serenamente, senza lacerazioni.
Natalia Vecchia
Realizzazione dell'opera:
Posizionamento:
Inaugurazione
un progetto di:
Comune di Corzano
Associazione Culturale Quartiere 3
Associazione delle Terre Basse
con il contributo di
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L’Associazione Culturale Quartiere 3
presenta la VII Biennale di Soncino, a Marco
Inaugurazione sabato 31 agosto 2013 alle ore 16.03 presso l’anfiteatro dell’ex Filanda Meroni di Soncino.
La medioevale città di Soncino concede le sue prestigiose architetture alle nuove esperienze artistiche della Biennale. Oltre alla Rocca Sforzesca e alla storica filanda della famiglia Meroni, si riconferma il prestigioso spazio della <Casa degli Stampatori.
La VII Biennale si svilupperà, quindi, su 3 sedi principali dal 31 agosto al 29 settembre 2013 Orari di apertura: sabato e domenica dalle 10.00 alle 12.30 e dalle 15.00 alle 19.00 |
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gli artisti selezionati sono: |
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I LUOGHI DELLA BIENNALE A CURA DI QUARTIERE 3:
EVENTI COLLATERALI DELLA BIENNALE:
ore 16.03 INAUGURAZIONE apertura esposizioni
c/o punto informazioni nell'anfiteatro della Filanda Meroni dj set di Den5 & St3fan Rayo
ore 21.03 videoproiezioni di Luigi Cazzaniga sulle mura della Rocca sulle musiche improvvisate dal violoncello da Marco Ravasio
c/o Rocca Sforzesca "Soncino Percussion Ensemble” in concerto dirige il Maestro Gianmaria Romanenghi
c/o loc. Meano - Comune di Corzano (BS),piazza Statuto Inaugurazione dell'opera dello scultore Brunivo Buttarelli selezionata da Quartiere3 per il progetto “Meano Borgo dei Creativi”. Accompagnamento musicale di Carmelo Tartamella (chitarra) e Franziska Freydmadl (chitarra e voce).
La Biennale di Soncino, a Marco nasce nel 2001 per volontà di Demis Martinelli e Pietro Spoto, due artisti amici di Marco, allora poco più che ventenni, che organizzano una collettiva di pittori, scultori, installatori e studenti d’arte a loro vicini per riempire il vuoto umano e artistico che la scomparsa dell’amico artista Marco aveva lasciato. Quello che avrebbe dovuto essere un momento espositivo unico e spontaneo si trasforma in un appuntamento ricorrente. Ogni edizione, pur mantenendo costante il luogo e un gruppo di artisti affezionati, si sviluppa con caratteristiche proprie. Quest'anno, oltre al consueto catalogo della Biennale, è stato realizzato uno sketchbook con una raccolta di 30 tavole realizzate da Marco, entrambi disponibili negli orari di apertura della mostra presso il punto informazioni. |
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I LUOGHI DELLA "BIENNALE SATELLITE":
3 sedi:
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link regolamento | |||
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PAOLA CAPETTI fotografia
SILVIA SANGALETTI pittura
FRANCESCO PANCERI scultura
Sala S.Maria di Porta Ripalta (ex Chiesa) via Matteotti, 47 Crema (CR) INAUGURAZIONE:Sabato 15 giugno alle ore 18.33 ingresso libero
dal 15 al 30 giugno 2013 sabato dalle 17.00 alle 19.00 domenica dalle 10.00 alle 12.00 e dalle 17.00 alle 19.00
su appuntamento: +39 339 8476731
un evento in collaborazione con l'Assessorato alla Cultura e alle Manifestazioni del Comune di Crema
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PAOLA CAPETTI |
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(Crema,1985) Si forma presso l’Accademia di Belle Arti di Brera e dopo alcune esperienze nell’ambito teatrale, rivolge la sua attenzione al medium fotografico, sviluppando una ricerca personale volta ad indagare i temi della memoria, del sogno e del tempo, tramite l’ausilio di vari materiali, quali: lettere, cartoline, diari, oppure traendo spunto dalla letteratura. Le opere esposte fanno parte della serie di polaroid Sogno lucido, dalle quali emergono terre e visioni dell'inconscio, paesaggi onirici e creature ancestrali. Sono memorie impalpabili, apparizioni, flash.
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SILVIA SANGALETTI |
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Silvia è nata l’8 Marzo del 1986 a Orzinuovi (Bs), Italia. Nel 2008 si è diplomata in Pittura presso l'Accademia Di Belle Arti di Brera, Milano. Ha frequentato un corso di specializzazione di Decorazione nel 2009 e nel 2012 si è poi diplomata in Restauro presso l'Accademia di Brescia. Dal 2012 lavora nel laboratorio artistico "Le Officine dell'Arte", nel quale dipinge, restaura opere d’arte e recupera vecchie cose e arredamenti. Vive a Orzinuovi e lavora a Soncino (Cr).
La tematica principale è fondata sul corpo e sull’ossessione dell’essere, inteso da un primo livello individuale a quello sociale. Il corpo viene trattato come materia sensibile al vissuto e alle esperienze. Pertanto viene plasmato da sentimenti ed emozioni le quali sono contenute al suo interno, caratterizzandone l’aspetto figurativo. La fisicità, la carne, la pesantezza della materia di cui il corpo è composto si fanno sempre più evanescenti, verso una dimensione leggera e silenziosa dell’immateriale. Dal corpo all’anima. Una dimensione interiore e privata che rappresenta un costante rapporto con la ricerca di mantenere una propria identità per salvaguardare la salvezza e la felicità in una contemporaneità estraniante. Il richiamo all’Oriente nei dipinti viene pertanto inteso come possibilità di dialogo e unificazione della nostra persona grazie a livelli spirituali che viaggiano al di sopra del benessere materiale e fisico.
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FRANCESCO PANCERI |
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Nasce nel 1976 a Crema. Frequenta il Liceo Artistico di Crema. Si diploma all’Accademia di Belle Arti di Brera nel 2000 (Sezione Scultura) con il Professor Giancarlo Marchese. Attualmente insegna discipline plastiche ed educazione visiva al liceo artistico Bruno Munari di Crema. Molte delle sue opere sono presenti in collezioni private e pubbliche a: Pisa, Crema, Cremona, Ascoli, Chieti, Urbino, Udine, Milano, Roma, Germania, Olanda, Belgio, Albania, Cina, Giappone, Polonia, Siria, India, Slovenia... Vive e lavora a Crema.
Le opere esposte fanno parte della ricerca di Panceri sullo studio del cubo. Il cubo è inteso come elemento principale della grammatica della forma, elemento base della costruzione. Il cubo si decostruisce, si frammenta, mantenendo il suo modulo generatore, si fa costruzione altra, nel suo scomporsi trova un equilibrio tra caos e cognizione. Il cubo si fa casa, si fa nido, attraverso elementi assemblati che generano la struttura. Le aperture come finestre, svelano il ventre interno della casa nido, come il legno aperto e spaccato si mostra nelle fibre vive e tese della sua anatomia. La struttura stessa del cubo si fa protezione per il cubo al suo interno, si fa limite e spazio per un habitat a sua volta limite e spazio. Il cubo si delinea e si rigenera proiettato in un tempo eterno. La struttura si complica si arrampica su se stessa e si ritrova divaricata fra aperture e pareti di carta, limite sottile fra il vuoto e il pieno fra lo stare dentro e lo stare fuori, tutto è legato allo spazio
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La medioevale città di Soncino, ha concesso le sue prestigiose architetture alle nuove esperienze artistiche della Biennale. Oltre alla Rocca Sforzesca e alla storica filanda della famiglia Meroni, si riconferma il prestigioso spazio della Casa degli Stampatori e si aggiungono numerosi spazi satellite.
Durante l’evento d’apertura hanno visitato l’esposizione oltre mille visitatori provenienti da tutta Italia e da alcune parti del Mondo.
Gli artisti in mostra, italiani e internazionali, sono stati:
AAART Agostini Ciro Armanini Silvia Baldrighi Francesca Bernareggi Marta Bianchi Federico Bisotti Laura Bonfadini Riccardo Bracchitta Sandro Bray Luca Capetti Paola Cappelletti Giovanni Cardella Giuliano Carrara Audelio Cazzaniga Luigi Clemente Ramiro Feigl Hannah Fontana Fiorella Fornaci Alessandro Fraietta Marcello Frati Federica Gasparini Max Iachetti Raffaele Lia Pino Lombardi Adolfo Loscialpo Arianna Mainardi Anna Maria Monzo Elena Moro Giovanni Gabriele Muroni Riccardo Nemo's Pagani Arianna/Bressani Benedetta Pasini Stefano Pedrali Fabrizio Pezzotti Giangi Phillip George Pusterla Cortesini Alessandra Roberts-Goodwin Lynne Rocio Perez Vallejo Sana Giovanni Savazzi Andrea Semiolabile Cinematografica Surridge Katie Swan Charlie Vitali Stefano Viviani Cristina Viviani Andrea Von Bargen Alec Whall Miranda
I LUOGHI DELLA "BIENNALE SATELLITE":
"Sculture Tatuate" c/o Parco del Tinazzo: Via Calcio mostra d'arte contemporanea a cura di Demis Martinelli. Hanno esposto: Valerio Martinelli, Giacomo Stringhini, Ciboldi Elena Monzo, Giancarlo Capra, Silvia Trappa, Barbara Martini, Mario Apone, Mojo, Vlady, Andrea Pallocchini, Christophe Bonardi, Mauro Coppini e Demis Martinelli.
"Artisti Italiani e non 2" c/o Spazio Soncino: Via IV Novembre, 15 - mostra d'arte contemporanea a cura di Ilka Scobie e Luigi Cazzaniga. Hanno esposto: Ugo Rondinone, Tano Festa, Stefan Bondell, Rita Barros, Madeline Weinrib, Hannie Ahern, Gianni Nobilini, Walter Robinson, Piero Manzoni, Demis Martinelli, Michael Alan, Ernst Thoma, Enrica Carmutti, Elizabeth Cope, Florencia Costa, Margherita Martinelli, Armando Tanzini, Monica Strambrini, Elisabeth Kley, Luca Donnini, Luigi Cazzaniga, Sandro Savio, Gian Franco Salis, Giacomo Stringhini Ciboldi, Giulia Rositani, Giuseppe Manzella, Daphne Astor and Andrew Hewish, Rene Ricard, Barbara Lanceri, Andrea Chisesi, Luca Bray, Dziva, Elena Monzo, Marco Bebbu, Antonio Castelli, Diddi Del Monte e Alessandro Pedrini.
"Red Tower" c/o Le officine dell'arte – Villa Rossa: Via IV Novembre, 30 - mostra di pittura di Silvia Sangaletti e Irene Tamagni
"Tomorrowland" c/o Spazio Moro: Via Galantino, 5\B - mostra d'arte contemporanea a cura di Ilaria Longhi. Hanno esposto: Katie Cole e Rebecca Travis
"Obiettivo sull'arte, ritratti d'autore” - mostra fotografica a cura di Archivi Farabola
Le fotografie di questa pagina sono state realizzate da: (autori: Andrea Consolandi, Demis Martinelli, Matteo Tosoni)
Vi invitiamo a visitare la nostra pagina Facebook per poter prendere visione dei vari reportage. |
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